Campo Scuola al Mortorino

Campo Scuola al Mortorino

Come anticipato qualche mese fa, ha preso avvio ieri una bellissima iniziativa patrocinata dal Quadriportico e dal Comune di San Fiorano a favore di uno dei nostri monumenti più amati, il Mortorino. L’iniziativa, autorizzata e seguita con estremo interesse dalla Soprintendenza Archeologica, è centrata su un corso, organizzato e tenuto da una società di Bio archeologia di Barcellona, la AITA Bio Arch, per un gruppo di dieci studentesse universitarie in archeologia, antropologia, scienze forensi e biotecnologie provenienti un po’ da tutto il mondo, America, Inghilterra, Francia, Danimarca, Bulgaria, Colombia, alle quali, insieme al sindaco, abbiamo dato il benvenuto a San Fiorano nel corso di un simpatico meeting tenutosi ieri sera in sala La Quercia. Il corso che le vedrà coinvolte a partire da questa mattina sarà strutturato in modo da fornire alle partecipanti le basi teoriche e pratiche necessarie per affrontare in sicurezza, sotto la guida di professionisti dell’Aita, il recupero di resti umani moderni da fosse ipogee, compreso l’uso dei dispositivi di protezione individuale per lavorare con materiali organici potenzialmente patogeni, e le aiuterà a perfezionare le loro abilità nell’identificare, catalogare e analizzare un gran numero di resti umani commisti e frammentati, come quelli presenti nelle tombe sotterranee del Mortorino. Queste competenze, di natura molto pratica, sono molto più avanzate di quelle che è possibile acquisire durante gli studi formali nelle Università italiane e nella maggior parte delle Università estere. Noi del Quadriportico ed il sindaco Mario Ghidelli, che ringraziamo in particolare per la passione con la quale sta supportando anche questa iniziativa, abbiamo subito accolto con entusiasmo la proposta di Aita perché consentirà di cogliere almeno due obiettivi importanti per San Fiorano: anzitutto la rimozione in sicurezza del contenuto delle fosse sepolcrali sottostanti il quadriportico, inclusi resti umani mummificati o scheletrizzati, potrà dare un significativo contributo a fermare la risalita di umidità dal basso, che, ormai lo sappiamo, è uno dei fattori principali del danneggiamento degli stupendi affreschi della Via Crucis. In secondo luogo il recupero dei resti dei sanfioranesi sepolti nelle fosse ipogeee durante il quarantennio tra il 1767 ed il 1808 e l’analisi scientifica dei medesimi ci consentirà di valorizzarli pienamente nel rispetto etico di tali testimonianze e della loro connessione con la comunità sanfioranese. Auguriamo a tutte le partecipanti una proficua settimana di lavoro e di studio. Il team lascerà San Fiorano il prossimo 10 agosto ma l’accordo con la Dott.ssa Nataša Šarkić, Ph.D. Archeologa e antropologa fisica, fondatrice di AITA Bioarch e con il Dott. Roberto Cighetti, Ph.D. Biotecnologo e docente di anatomia, collaboratore di AITA Bioarch è di un loro ritorno qui da noi, magari già nel mese di Ottobre pv, per raccontare in dettaglio a tutta la popolazione ed agli studiosi interessati i risultati di questa eccezionale esperienza.

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